Zverev, il diabete e l'alimentazione di uno sportivo vincente

calendar_month 14/05/2025 - Pubblicato in  Il parere del Dott. Visigalli

In questi giorni a Roma si stanno svolgendo gli Internazionali BMI d’Italia, uno dei più importanti tornei di tennis a livello mondiale. Tra i numerosi giocatori in gara c’è anche Alexander Zverev, classe 1997. Durante una delle ultime conferenze stampa, il tedesco ha particolarmente elogiato la cucina italiana, dichiarando che è l’unica cucina per la quale si lascia andare a qualche “strappo alla regola”. Non è la prima volta che il campione parla del suo rapporto con il cibo, che è molto condizionato dal fatto che convive dall’età di 4 anni con il diabete di tipo I.

Il diabete è una malattia cronica che influenza la capacità del corpo di regolare i livelli di glucosio nel sangue (glicemia). Il nostro corpo usa il glucosio come fonte di energia e attraverso l’insulina, un ormone prodotto dal pancreas, regola i suoi livelli nel sangue permettendo alle cellule di assorbirlo e di utilizzarlo. Esistono due tipi principali: il diabete di tipo I, autoimmune, dove il pancreas non produce insulina e quindi c’è bisogno di somministrarla dall’esterno (ecco perché abbiamo visto qualche volta in tv Zverev iniettarsi insulina a bordo campo) e il diabete di tipo II dove l’organismo produce insulina, che però non funziona bene, diventando così resistente alla sua azione. Il diabete di tipo II è quello più diffuso e rappresenta circa il 90% dei casi di diabete.

L’alimentazione gioca un ruolo chiave nella gestione, e talvolta remissione, di questa patologia. Controllando semplicemente quello che si mangia si riescono a stabilizzare i livelli di glucosio nel sangue, evitare picchi glicemici e diminuire l’insulino-resistenza. Fondamentale è limitare gli zuccheri e diminuire i carboidrati. Durante il pasto è sempre bene iniziare dalle fibre, che rallentano l’assorbimento degli zuccheri e tengono stabile la glicemia, per poi passare alle proteine e solo infine ai carboidrati. Meglio prediligere i carboidrati complessi a basso indice glicemico e limitare gli zuccheri semplici (dolci, zucchero bianco, pane bianco, bibite).

Prima della terapia farmacologica vera e propria ci sono poi alcuni integratori che aiutano a controllare la glicemia, supportare il metabolismo dei carboidrati e a migliorare la sensibilità all’insulina. Tra questi:

Altro aiuto naturale sono anche come spezza-fame, sono le barrette, ma attenzione a scegliere quelle a basso indice glicemico e senza zuccheri aggiunti. Tra queste ci sono:

 
Sono il dott. Daniele Visigalli e mi trovate dietro al banco della farmacia dal lontano 8 novembre 1984 quando mi laureai a Milano. Oggi sono il legale rappresentante del gruppo Farmacie Visigalli, quattro realtà presenti sul territorio di Bergamo e Brescia, e di Zfarma, un e-commerce in continua crescita. Sono una persona solare e appassionata, la mia forza è stata rendere il rapporto con le persone il cuore della mia professione. Sono amante del mondo naturale e delle terapie complementari: negli anni sono stato docente di omeopatia e sono un profondo conoscitore di fitoterapia e di medicina naturale. Il mio obiettivo è la salute a 360°, ecco perché mi impegno quotidianamente a promuovere un approccio integrato al benessere che unisce salute, alimentazione e consapevolezza.
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