Acidità e reflusso gastrico

Il reflusso gastroesofageo è una malattia abbastanza comune e si verifica quando i succhi gastrici vengono in contatto con la parete dell’esofago, provocando bruciore di stomaco (dietro lo sterno), sensazione di acidità e rigurgito acido... Leggi tutto

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Rimedi e consigli contro bruciore e acidità di stomaco

BRUCIORE E MAL DI STOMACO

Cure e rimedi per trattare l'acidità di stomaco ed il reflusso

Il reflusso gastroesofageo è una malattia abbastanza comune e si verifica quando i succhi gastrici vengono in contatto con la parete dell’esofago, provocando bruciore di stomaco (dietro lo sterno), sensazione di acidità e rigurgito acido. Il passaggio di acido dallo stomaco all’esofago avviene fisiologicamente durante la giornata, soprattutto dopo mangiato a seguito del rilascio dei succhi gastrici utili per la digestione dei cibi. Tuttavia, se questi eventi superano una determinata soglia, in termini di frequenza e durata, si verifica una vera e propria malattia.

Quali sono i sintomi del reflusso gastroesofageo?

Il reflusso gastrico si presenta con sintomi quali:

  • bruciore retrosternale, ossia dietro il petto, che si irradia posteriormente fra le scapole o al collo fino alle orecchie,
  • rigurgito acido in bocca,
  • tosse,
  • difficoltà digestive, nausea,laringite cronica, tosse, raucedine, abbassamento della voce,
  • singhiozzo,
  • dolore alla gola,
  • sensazione di acidità.

Quando il disturbo diventa quotidiano, questo può influire decisamente sul benessere generale dell'organismo; se non curata la malattia da reflusso gastroesofageo va incontro a complicazioni tra cui erosioni a livello dell’esofago (esofagite), ulcere o restringimenti. I sintomi si possono presentare in modo continuativo durante la giornata, oppure in modo intermittente. Ad esempio, i sintomi del reflusso possono verificarsi al risveglio, dopo i pasti e durante la notte (tipicamente da mezzanotte alle 3 di mattina) o solo in posizione sdraiata e mentre ci si piega in avanti (per es. mentre si allacciano le scarpe).

Quali sono le cause del reflusso gastroesofageo?

Il reflusso gastrico è una malattia che è causata da diversi fattori:

  • alimentari;
  • anatomici;
  • funzionali;
  • ormonali;
  • farmacologici. 

Tra stomaco ed esofago è presente una valvola (sfintere esofageo inferiore) che si chiude a seguito del passaggio del cibo verso lo stomaco. Questo sfintere a pressione ha il compito di separare l'ambiente dello stomaco, fortemente acido, dall'esofago soprastante. Quando la pressione della valvola è insufficiente, il meccanismo di chiusura  va incontro ad un malfunzionamento che causa il ritorno dei succhi gastrici dallo stomaco verso l'esofago, causando il reflusso gastrico. La pressione della giunzione tra esofago e stomaco mostra considerevoli variazioni diurne ed è influenzata dalla dieta, dagli ormoni circolanti e da alcuni farmaci. Un aumento della pressione intra-addominale, come nelle persone in sovrappeso e nelle donne in gravidanza, predispone maggiormente al reflusso.

Come prevenire il reflusso gastroesofageo?

Le misure di prevenzione del reflusso gastroesofageo consistono nel mantenere un peso corporeo idoneo e nel condurre una dieta equilibrata, evitando, se si è predisposti al reflusso, alimenti ricchi di grassi o che possono favorire il reflusso come: cioccolata, menta, caffè, alcolici, pomodoro, agrumi, cibi fritti). Inoltre è bene evitare di coricarsi subito dopo i pasti, soprattutto quando pesanti o abbondanti (sarebbe necessario attendere almeno 3 ore) e di consumare un pasto leggero alla sera.

Come trattare il reflusso gastroesofageo?

I rimedi per trattare il reflusso gastrico sono farmaci, integratori e dispositivi medici:

  • Antiacidi: neutralizzano l’acido nello stomaco. Hanno un’azione rapida ma sono utili solo come rimedio sintomatico, non essendo in grado di guarire la mucosa esofagea da eventuali erosioni (esofagite). L’abuso di queste sostanze può inoltre causare problemi di diarrea o stipsi (stitichezza).
  • Farmaci che riducono la produzione di acido: gli H2 antagonisti (famotidina, ranitidina) sono rapidi ed il loro effetto dura più a lungo rispetto agli antiacidi. Il limite del loro utilizzo è dettato dal fatto che, dopo un periodo di tempo variabile, possono smettere di funzionare.
  • Farmaci che bloccano la produzione di acido: gli inibitori della pompa protonica (omeprazolo, lansoprazolo, rabeprazolo, pantoprazolo, esomeprazolo) hanno un’azione iniziale un po’ più lenta rispetto agli H2 antagonisti (comincia dopo 48 ore). Questa classe di farmaci, tuttavia, cura in maniera più efficace le erosioni a livello dell’esofago.
  • Farmaci procinetici:  vengono utilizzati per migliorare lo svuotamento dell’esofago e dello stomaco, impedendo il reflusso di materiale, soprattutto dopo i pasti. Questi farmaci (clebopride, domperidone, metoclopramide, eritromicina, levosulpiride), in una piccola percentuale di casi, possono presentare effetti indesiderati come tremori, disturbi neurologici (metoclopramide), allungamento del tratto QT all’elettrocardiogramma (domperidone, eritromicina), e aumento dei livelli di prolattina (clebopride, domperidone, levosulpiride).

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